lunedì 20 luglio 2015

A noi i rompicoglioni piacciono!

Su Comedy Central (canale Sky 124) si è fatto notare con l'apologia del rompicoglioni e a noi di LIBERA USCITA i rompicoglioni piacciono.
Nicolò Falcone, classe 1984, nuovo comedian, avvocato, oggi dipendente comunale, sembra il classico "ottimo compagno di viaggio", uno di quelli che hanno qualcosa da dire e che ti aiutano a guardare le cose in un'ottica diversa. Avete presente il Robin Williams de L'attimo fuggente, quello che saliva sulla cattedra per guardare il mondo da un altro punto di vista? Ecco... tutta un'altra cosa, perché Falcone pare volertela tirare addosso, la cattedra.

Foto fonte web


Sul canale tivù dedicato alla stand up comedy, hai tessuto le lodi dei rompicoglioni. Ma Lei lo è veramente, un rompicoglioni?

"Si, ma di quelli buoni. È la mia forma di protesta. Per esempio: hai presente quei venditori porta a porta che lavorano per società partner di Enel Energia e che vengono a suonare a casa dicendo che sono di Enel, facendoti intendere che sono di Enel Servizio Elettrico (e cioè quello che solitamente è il gestore della maggior parte delle utenze attive)? Ecco, loro dicono di volerti far cambiare piano e poi, in realtà, ti fanno passare ad Enel Energia e quindi, di fatto, ti fanno cambiare gestore senza che tu nemmeno lo abbia capito bene (non tutti sono ferratissimi in materia di mercato libero…). Tu non puoi fare nulla per fermarli. Fare una causa legale non ha alcun senso. Il mese scorso sono venuti a casa mia. Nella tana del lupo. Erano mesi che li aspettavo. Ho fatto notare agli operatori che erano dei disonesti, dopodichè ho fotografato i loro cartellini sui quali era segnato il nome della società partner. Ho fatto una visura camerale e ho trovato il nome del rappresentante legale della società. Lo ho chiamato e gli ho attaccato un pippone di mezz’ora. Alle 8.30 di lunedì, così cominciava male la settimana. Tutti dovrebbero fare così e vedrai come a questi infamoni passa la voglia di fare i furbi".

Laurea in Giurisprudenza. E poi come si finisce sul palcoscenico?

"Io ho sempre scritto battute su Facebook per gli amici e a Natale faccio un messaggio satirico alla nazione, tipo Presidente della Repubblica. Qualche anno fa avevo mandato a Daniele Luttazzi un mio video chiedendogli una recensione e lui mi ha consigliato di diventare avvocato. Così ho fatto: sono diventato avvocato perchè me lo ha detto Luttazzi. Poi a Natale 2014, ho deciso di mandare il mio nuovo video a Edoardo Ferrario e Saverio Raimondo, offrendo loro in cambio alloggio a Venezia. Ferrario mi ha detto che il video era noioso perchè “statico”, ma che me la cavavo con le battute. Mi ha quindi invitato a provare a fare un pezzo davanti a un pubblico a Roma e così, il 28 gennaio, sono andato all’Open Mic del Comedy Central Cocktail Club e ho portato un pezzo con una discreta chiusa sulla giornata della memoria (che era il giorno prima). In sala c’erano i big boss di Comedy Central e, dopo qualche settimana, mi hanno arruolato per una serie di open mic organizzati da loro a Roma e Milano. Sono andato, ho fatto amicizia con gli altri comici e due dei 4 pezzi che ho proposto sono stati considerati buoni per il programma. Ho un debito con Saverio e uno più grande con Edoardo".

Da piccolo cosa sognava di fare?

"Mah... non saprei rispondere. Mi piacevano tanti lavori: camionista, pompiere, venditore. C’è stato un periodo, verso la seconda elementare, che alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” rispondevo “Pensionato”. Ero, evidentemente, un bimbo illuso". 

Foto fonte web

E a casa cosa dicono?

"Mi vedono contento e sono contenti. Lisa, la mia ragazza, non mi ha mai messo nessun paletto e mi ha pure aiutato a scrivere dei pezzi. Il mio babbo è contento e mi manda giudizi severissimi sulle puntate. Mia mamma mi vorrebbe vedere sistemato (sono precario) e mi sprona a fare il concorso per diventare magistrato. Ma io, come dicono a Bologna, “non ne ho mezza”. Mi sono già ciucciato due volte l’esame d’avvocato: al primo giro mi hanno bocciato. Lo ho passato al secondo tentativo. Come gli stronzi". 

Da dove viene Nicolò Falcone

"Sono nato a Belluno nell' 84, ma sono di Venezia, centro storico: un bel posto. Io la mattina vado a lavoro passando per Piazza San Marco, che a quell’ora è semi - vuota e penso a tutti quelli che, in quel momento, stanno ascoltando Radio 2, seduti nel traffico sulle loro Yaris. Sono stato via da qui per un po’. Ho studiato a Bologna: un Erasmus a Malaga e uno ad Amman. Poi ho fatto la pratica a Venezia e, aspettando i risultati dell’esame d’avvocato, ho collaborato per 4 mesi ad Antigua per il consolato Italiano.
Lavoro nell’ufficio contenzioso del Comune di Venezia e vivo con Lisa che ha fatto per anni l’avvocato e adesso lavora nell’ufficio legale di una banca". 

Lei è figlio d'arte?

"La mia mamma è un magistrato. Il mio babbo è un ingegnere. di Tecnomare (Gruppo Eni). Ora è in pensione e ha sviluppato una spiccata passione civica. Fa parte di uno di quei gruppi di cittadini che si battono per la tutela della città. Il gruppo suo è quello che cerca di salvaguardare l’Arsenale. Fanno riunioni e poi mandano diffide agli amministratori. Poi dopo aver mandato le diffide, si confrontano al telefono su come le loro diffide non siano servite a nulla: mia mamma non ne può più. Mio fratello è ingegnere pure lui. Lavora per Google a Londra e ha due figli. Oramai è un inglese di successo, di quelli che vanno in ufficio sulla city bike lussuosissima col caschetto".




Come (dove) si vede fra una decina d’anni?

"Mi piacerebbe poter cristallizzare quello che sto vivendo in questo periodo. Ho un lavoro che non mi dispiace per nulla e che mi lascia il tempo per fare quello che più mi piace. Non ho molti progetti, piglio quello che arriva. Per ora mi è sempre andata bene. E’ inutile farsi il sangue amaro pensando al futuro incerto. Avevo come obiettivo quello di diventare economicamente indipendente entro i 28 anni e, per adesso, con tutto l’ aiuto che mi è stato dato, ci son riuscito. Certo, vivere a Venezia ed esser pagato per andare in giro a sparare cazzate sarebbe il top. Spero solo di non essere costretto a fare l'avvocato. La gente ha un'immagine degli avvocati che é completamente sbagliata. La maggior parte degli avvocati della mia età sono persone in giacca e cravatta che lavorano tantissimo, si fanno chilometri di code nelle varie cancellerie per una retribuzione che, quando c’è, non è dignitosa o, se è dignitosa, non è commisurata all’impegno richiesto". 

Falcone. Quante volte Le è stato chiesto se è parente del noto magistrato ucciso dalla mafia? 

"No, in famiglia non abbiamo magistrati morti ammazzati. Mi è stato chiesto parecchie volte da bambino se fossi suo parente, poi la cosa è andata scemando". 

Se su Google si digita il Suo nome si legge del vincitore di competizioni di Monopoly. È un caso di omonimia? Se no, ci racconta un po' di questa passione?

"Sono io. Sono campione italiano. Giocavo a Monopoly con mio babbo e mio fratello quando ancora si chiamava Monopoli. Erano cattivissimi, però mi hanno insegnato bene. Qualche tempo fa è venuta fuori una scritta su un sito che diceva “Pensi di essere il più forte a Monopoly?”. E io: “Si”. Ho cliccato e con due amici (quelli con cui di solito gioco in montagna, quando non giochiamo a poker) sono andato alle selezioni regionali. Siamo andati a fare una mangiata in Friuli e ci siamo portati a casa un primo e un terzo posto: quello che ha vinto era ubriaco marcio. Io sono arrivato terzo e mi sono classificato con lui per i nazionali. Ad aprile di quest’anno abbiamo fatto una trasferta a Milano con le morose (che non erano troppo contente) e ho vinto. Adesso a settembre, vado con la mia ragazza ai Mondiali in Cina: un bel viaggio gratis. Se vinco, mi metto in tasca una scatola di Monopoly con soldi veri: 20580 dollari. Speriamo bene… Subito dopo la vittoria mi vergognavo come una bestia; mi son trovato sulle pagine di tutti i giornali. Poi la vergogna è passata e mi son messo a fare quello che mi riesce meglio: rompere i coglioni. E così ho fatto questo scherzetto a Fabio Volo e Radio Deejay.




Oggi chi sono i rompicoglioni?

"Le sentinelle in piedi e gli ultracattolici del Family Day. Loro sopra tutti. Sono peggio dei mafiosi e dei pedofili. Questa è gente che manifesta non per avere più diritti, ma per far si gli altri ne abbiano di meno. E se dici loro qualcosa ti rispondono “stiamo manifestando pacificamente”, come se il problema fosse il modo in cui manifestano e non il fine che si pongono. Insopportabili. Nella top ten troviamo, invece: le politiche assurde di Israele, l’ Isis, i sindacati che non sanno difendere i lavoratori, i programmi di Rete 4 sui Rom, quelli che fanno i video con il telefonino in verticale, quelli che ti chiamano al telefonino per farti delle offerte, i vegani che pretendono che sia vegano anche tu, quelli che si lamentano degli immigrati, i Lautari e le loro richieste per avere una “firma contro la droga” e i tassisti che non vogliono UBER. Questi non sono rompicoglioni “buoni”, come lo sono io (o almeno como provo ad essere). Loro sono rompicoglioni dannosi per la società. Ad aprile Umberto Veronesi ha detto :"Il vero innovatore è un gran rompiscatole”. Si riferiva ai rompicoglioni “buoni”, tipo i giornalisti di Report, Peppino Impastato, gli hacker di Anonymous, Julian Assange o Vittorio Arrigoni. Loro sono (o erano) rompicoglioni “buoni”: gente per bene".

giovedì 18 giugno 2015

Tutti in sella! Michele Emiliano

TUTTI IN SELLA!

In questa Italia dove a contare sono i salotti televisivi della politica, in questo Paese dove tutti sembrano dimenticare che c'è chi fatica ad arrivare alla fine del mese, in questa penisola dove si scopre Mafia Capitale, lo scollamento fra eletti ed elettori è sempre più evidente.

A non scollarsi, invece, sono le natiche governative poggiate su comode poltrone: posti di potere che garantiscono rendite di posizione (la posizione è quella seduta, ovviamente).

LIBERA USCITA si ispira LIBERAmente all'opera di Cristina Guggeri. Dai salotti della politica al bagno di casa, perchè la politica è fatta di donne e uomini con vizi e virtù. Una panoramica molto umana su neoeletti (e riconfermati) e avanzamenti di carriera dei governatori di casa nostra. In libertà. 

Elaborazione Nicola Bertotti Graphic Designer

Tutti in sella! Catiuscia Marini

TUTTI IN SELLA!

In questa Italia dove a contare sono i salotti televisivi della politica, in questo Paese dove tutti sembrano dimenticare che c'è chi fatica ad arrivare alla fine del mese, in questa penisola dove si scopre Mafia Capitale, lo scollamento fra eletti ed elettori è sempre più evidente.

A non scollarsi, invece, sono le natiche governative poggiate su comode poltrone: posti di potere che garantiscono rendite di posizione (la posizione è quella seduta, ovviamente).

LIBERA USCITA si ispira LIBERAmente all'opera di Cristina Guggeri. Dai salotti della politica al bagno di casa, perchè la politica è fatta di donne e uomini con vizi e virtù. Una panoramica molto umana su neoeletti (e riconfermati) e avanzamenti di carriera dei governatori di casa nostra. In libertà.


Elaborazione Nicola Bertotti Graphic Designer

mercoledì 17 giugno 2015

Tutti in sella! Enrico Rossi

TUTTI IN SELLA!

In questa Italia dove a contare sono i salotti televisivi della politica, in questo Paese dove tutti sembrano dimenticare che c'è chi fatica ad arrivare alla fine del mese, in questa penisola dove si scopre Mafia Capitale, lo scollamento fra eletti ed elettori è sempre più evidente.

A non scollarsi, invece, sono le natiche governative poggiate su comode poltrone: posti di potere che garantiscono rendite di posizione (la posizione è quella seduta, ovviamente).

LIBERA USCITA si ispira LIBERAmente all'opera di Cristina Guggeri. Dai salotti della politica al bagno di casa, perchè la politica è fatta di donne e uomini con vizi e virtù. Una panoramica molto umana su neoeletti (e riconfermati) e avanzamenti di carriera dei governatori di casa nostra. In libertà.



Elaborazione Nicola Bertotti Graphic Designer

martedì 16 giugno 2015

Tutti in sella! Luca Zaia

TUTTI IN SELLA!

In questa Italia dove a contare sono i salotti televisivi della politica, in questo Paese dove tutti sembrano dimenticare che c'è chi fatica ad arrivare alla fine del mese, in questa penisola dove si scopre Mafia Capitale, lo scollamento fra eletti ed elettori è sempre più evidente.

A non scollarsi, invece, sono le natiche governative poggiate su comode poltrone: posti di potere che garantiscono rendite di posizione (la posizione è quella seduta, ovviamente).

LIBERA USCITA si ispira LIBERAmente all'opera di Cristina Guggeri. Dai salotti della politica al bagno di casa, perchè la politica è fatta di donne e uomini con vizi e virtù. Una panoramica molto umana su neoeletti (e riconfermati) e avanzamenti di carriera dei governatori di casa nostra. In libertà.


 

Elaborazione Nicola Bertotti Graphic Designer

martedì 7 aprile 2015

Non avere paura!




La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano 
nella cantina dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce 
ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte 
ma puoi sconfiggere la morte in vita
qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, 
più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso 
gli dei aspettano di compiacersi in te.

Charles Bukowski
Il cuore che ride

martedì 23 dicembre 2014

La testa presidenziale nello spazio

Pochi giorni alla fine dell’anno e un’immagine, tra le altre, sembra tirarne le somme. Il Capo dello Stato si commuove parlando con Samantha Cristoforetti, da qualche tempo nello spazio. I compaesani e le compaesane del Presidente, con le chiappe e i piedi piantati a terra, si commuovono, invece, nello scoprire tredicesime alleggerite (quelli con lo stipendio, e non tutti, si intende), TASI da saldare e poveri alberi di Natale decorati da regali ridotti all’osso. Altre e altri, nel frattempo, pensano a come nella stazione orbitante si ricicli ogni cosa, persino l’urina, mentre noi qui, qualche chilometro più sotto galleggiamo, e a fatica, in mare di liquame.


LIBERA USCITA vi propone il video de "Il Post"

Foto da ansa.it





La musica per togliere i veleni dal Paradiso

«Attore, scrittore, musicista e cantastorie… ma prima di tutto Essere Umano».
Si presenta così, Luca BAssanese, tra le pagine del suo sito. E noi di LIBERA USCITA, non trovando definizione più appropriata, ci appropriamo della definizione. 
Vicentino, classe 1975, otto album all’attivo, tre libri scritti (non sappiamo quanti letti, ma immaginiamo essere molti) ama il palco e lo frequenta in veste di attore teatrale, musicista e cantautore. Sua la musica e la voce della sigla finale del docufilm VELENI IN PARADISO di Andrea Tomasi e Jacopo Valenti (http://liberauscita2014.blogspot.it/2014/12/il-trentino-da-scoprire-il-docufilm-da.html): il brano L’acqua in bottiglia è stato ceduto in uso a titolo di amicizia e per la causa della difesa di ambiente e salute in Trentino. Parte della colonna sonora, invece, è degli Humus. 
Interessati alla sua arte, agli esiti e al suo modo di farla, gli abbiamo rivolto qualche domanda.



Come definiresti la tua musica?

Direi popolare con testi propositivi. Non canzoni di protesta ma di proposta.


Fra i tuoi "maestri" c'è Fabrizio De Andrè. Quando si ascoltano i tuoi brani si pensa, proprio, a De Andrè e ai Mercanti di Liquore. Tu che ne pensi?

Sono uscito con il mio primo album nel 2004, i Mercanti di Liquore qualche anno prima, nel 1997. Entrambi siamo cresciuti a pane e De Andrè ed è una gioia se questo si può recepire ascoltando le canzoni. Chi meglio di Fabrizio è riuscito ad unire la propria esperienza umana trasferendola in racconto tramite musica e parole?


Oggi, un giorno sì e l'altro pure, si parla di crisi della discografia. È così? E tu come fa a veicolare la tua arte?

Viviamo in un mercato della musica di ottima fattura O.G.M. Io e Stefano Florio, mio coautore e produttore, crediamo che restando ai margini dove i fiori crescono autentici si viva meglio ed il passaparola negli anni premia, se non tradisci te stesso e chi ti ascolta.


"La radio mi pugnala con il festival dei fiori" cantava Sergio Caputo. Che ne pensi di Sanremo?

E’ un fenomeno di costume, la musica un contorno e quel poco di canzone d’autore che c’è, serve soltanto all’immagine del Festival. Un po’ come in certi ambienti politici o commerciali, dove si parla di ecologia perché ogni tanto male non fa, anzi. Ecco, la musica d’autore a Sanremo ha la stessa funzione del Greenwashing per l’industria.


Su Wikipedia di Luca BAssanese si dice "un artista in sintonia con i movimenti ambientalisti e di impegno civile, le sue canzoni raccontano di un'Altra Italia e di un Nuovo Mondo Possibile". Credi che oggi ci sia una maggiore coscienza ambientale?

Penso ci sia un sentimento di predisposizione all’ambiente in tutti gli strati sociali, sicuramente più che negli anni del boom economico e che questo sentimento sia spinto dalla necessità di sopravvivenza, data dal diffondersi di patologie causate dall’inquinamento soprattutto alimentare. È il momento giusto per accrescere questa predisposizione facendola divenire consapevolezza per il bene comune.


Pensi che il messaggio in musica possa "arrivare" ed essere efficace per creare quella coscienza di cittadini responsabili di cui si parla tanto?

La  musica è un mezzo capace di portare la parola dove tanti discorsi non riescono ad arrivare. Ha il potere di superare i muri invisibili dei nostri costrutti sociali e porci di fronte a dei dibattiti fondamentali come quello odierno sugli O.G.M. ad esempio.




E parlando di politica... cosa ne pensi di quella italiana? Gli ambientalisti si fanno sentire? Ci sono?

Gli ambientalisti ci sono, ma tutti noi siamo ambientalisti se non vogliamo ritenerci altrimenti autolesionisti. Stiamo parlando della nostra stessa esistenza quando parliamo di ambiente.


Cosa pensi degli ultimi provvedimenti in materia? Il decreto Clini prevede la possibilità di bruciare Css (Combustibile secondario) nelle centrali termoelettriche e nei cementifici (anche in Trentino ne esistono alcuni).

Mi sembra molto pericolosa questa pratica perché trasformerebbe i cementifici di fatto in inceneritori, con un decreto che oltretutto sorpassa il giudizio della Sovranità popolare.




domenica 14 dicembre 2014

Il TRENTINO da scoprire. Il DOCUFILM da non perdere

Le immagini proposte 
potrebbero urtare l'insensibilità.
C'è un Trentino da scoprire 
nel docufilm  
VELENI IN PARADISO
Il documentario che non puoi perderti.
Guardare con attenzione 
e non mancare al Cinema Astra
(Corso Buonarroti - Trento)
mercoledì 17 dicembre 2014 ore 21